Descrizione
La suggestiva epigrafe campeggia sulla facciata della Chiesa della Puceglia e riassume la vicenda che determinò la sua edificazione. Essa, è il caso di dire, è stata veramente “voluta dal cielo”. La sua esistenza, infatti, è stata propiziata da ben due eventi miracolosi. Esiste una doppia, ma similare versione dell’aneddoto circa il ritrovamento di cui parla l’epigrafe. La tradizione popolar-religiosa vuole che il Vescovo di Conza, Mons Giuseppe Nicolai, nel 1740, trovandosi ad Oliveto per una visita pastorale, fu costretto a fermarsi in un luogo prossimo al torrente, a causa della ruota della sua carrozza che si era incastrata nell’incavo calcareo di una grossa pietra e non consentiva al cavallo di continuare. Nel cercare di liberare la ruota il cocchiere si accorse che non si trattava di una comune pietra, bensì di una lastra riproducente, con la tecnica del bassorilievo, la figura della Madonna. L’altra versione, leggermente diversa (ma con lo stesso epilogo), narra che, non il Vescovo, ma un comune popolano, a cavallo di una mula bianca, giunto nel punto in cui il torrente Lavandaia si incrocia con la Puceglia, fu costretto a fermarsi a causa dell’animale che non voleva saperne di continuare per vederlo, poi, con sua somma meraviglia, inginocchiarsi. Controllando il terreno attorno alla bestia per scoprire la causa di quel fatto strano, notò che tra le altre pietre vi era una lastra più grande con l’immagine scolpita della Vergine. Questo bassorilievo pare appartenesse ad una cappellina rurale ubicata alla contrada Canaloni in quel di Senerchia e che una forte alluvione l’abbia divelta dal suo sito e trascinata a valle verso Oliveto, dove fu poi ritrovata. Con Decreto Arcivescovile, dal 1 Gennaio 2013, la Chiesa Madonna della Consolazione è diventata Santuario Cittadino.