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Il nuovo Dpcm di Conte, l’Italia divisa in tre zone: coprifuoco dalle 22.

Il premier Giuseppe Conte ha firmato poco prima della mezzanotte di martedì 3 novembre il nuovo Dpcm con le nuove misure anti-Covid. Il provvedimento entrerà in vigore a partire da domani, 5 novembre: le restrizioni saranno applicate sino al pros...


Dettagli della notizia

Data di pubblicazione

3 novembre 2020

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Il premier Giuseppe Conte ha firmato poco prima della mezzanotte di martedì 3 novembre il nuovo Dpcm con le nuove misure anti-Covid. Il provvedimento entrerà in vigore a partire da domani, 5 novembre: le restrizioni saranno applicate sino al prossimo 3 dicembre. Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale oggi 4 novembre. In settimana verrà varato un decreto legge ad hoc per l’erogazione dei ristori alle attività colpite dalle restrizioni. 

ITALIA IN TRE FASCE – Confermato il regime differenziato che divide l’Italia in tre fasce di rischio contagio (verde, più sicure, arancione, intermedie, rosse, ad alto rischio).
Nella zona rossa dovrebbero essere collocate Lombardia, Piemonte, Calabria, forse Alto Adige e Valle d’Aosta. In bilico la Campania (che andrà probabilmente nell’arancione). Nella zona arancione la Puglia, la Sicilia, la Liguria e il Veneto. Tutte le altre dovrebbero essere considerate, almeno per il momento, zone verdi. Le Regioni hanno chiesto che la valutazione del rischio epidemiologico venga fatta in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione regionali. Il governo ha promesso un “coinvolgimento”.

SPOSTAMENTI – Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell’Iss – quelle caratterizzate da uno scenario di ‘elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di “massima gravità” – “è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori”. Nelle zone che ricadono nello scenario 4, il più grave, sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori”dunque a livello comunale e provinciale.
Si potrà uscire di casa solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”, nonché per tutti quegli spostamenti “strettamente necessari” ad accompagnare i bambini a scuola.
Sempre nelle zone rosse, restano aperte “industrie, artigianato, edilizia e servizi”. Nelle zone a massimo rischio, si prevede anche la chiusura dei negozi e mercati, ai bar e alla ristorazione (salvo la consegna a domicilio e l’asporto consentito fino alle 22), e alle attività sportive. Resta invece consentita l’attività motoria “in prossimità della propria abitazione” e con obbligo della mascherina e l’attività sportiva “esclusivamente all’aperto e in forma individuale”.

SCUOLA – Nelle zone rosse anche per i ragazzi della seconda e terza media sarà in vigore la didattica a distanza (Dad). Nelle zone rosse resteranno quindi aperte scuole elementari e prima media. In tutte le altre zone il Dpcm conferma invece quanto annunciato dal premier alla Camera: scuola in presenza per infanzia, elementari e medie e Dad per le superiori.

SPORT E ATTIVITA’ MOTORIA – Sempre nelle zone rosse, prevista la sospensione delle attività sportive, comprese quelle presso centri e circoli sportivi, anche se svolte all’aperto. Nelle zone rosse sarà solo consentito “svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo” di mascherine. Si può inoltre svolgere “attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale”.


SI’ A NEGOZI, CHIUDONO BAR E RISTORANTI – Per le aree ad alto rischio, dunque nelle zone arancioni, restano invece aperti i negozi ma chiudono bar e ristoranti. Limitato in queste zone anche “ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza” salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità. Il nuovo Dpcm prevede che a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale sia consentito “un coefficiente di riempimento non superiore al 50 percento”. È escluso, però, il “trasporto scolastico dedicato”.
Confermata la chiusura dei centri commerciali nel weekend, l’utilizzo dello smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione che nel settore privato, e ingressi differenziati del personale sui luoghi di lavoro. Le pubbliche amministrazioni (salvo il personale sanitario e chi è impegnato nell’emergenza) dovranno assicurare “le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato”.

CONCORSI – Si fermano anche i concorsi. Il nuovo Dpcm prevede la “sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni”. Fanno eccezione le selezioni effettuate esclusivamente su basi curriculari o in modalità telematica. Fanno eccezione, e quindi possono tenersi, anche i concorsi per il personale sanitario.

CHIUDONO I MUSEI – Con il nuovo Dpcm vengono sospese le mostre, chiudono i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura. Sospensione delle attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente. Previsto anche lo stop alle crociere da parte delle navi di bandiera italiana.

LE TRE FASCE, ANCORA CONFUSIONE – Come dicevamo, la questione delle 3 fasce di rischio è ancora nebulosa. Stando alle indiscrezioni, le Regioni più a rischio lockdown, dove dovranno essere adottate le misure più restrittive, sembrano essere in primo luogo:
1) Lombardia
2) Piemonte
3) Calabria
Anche Valle D’Aosta e Provincia di Bolzano sono osservate speciali. Per queste regioni è scattato allarme rosso a causa dell’alta circolazione del virus, del riempimento degli ospedali, dell’indice Rt e dell’incidenza dell’infezione per 100mila abitanti. Qui la classificazione del rischio va dal moderato all’alto. Per le Regioni nello scenario peggiore il governo prevede misure più restrittive e repentine rispetto al resto del Paese. Gli interventi straordinari vanno dalla chiusura di scuole e università, con attivazione della didattica a distanza dalla seconda media in su, alla chiusura dei negozi non essenziali. Librerie, parrucchieri ed estetisti resterebbero aperti al pari dei servizi essenziali (supermercati, alimentari, farmacie, tabacchi…).
La fascia intermedia, quella “arancione”, dovrebbe riguardare (ma potrebbero come detto esserci sorprese):
1)Liguria
2)Puglia
3)Campania
4) Veneto
Qui il rischio di aumento dei casi e della tenuta del sistema sanitario regionale porterebbe il governo ad adottare alcune misure della zona rossa, come chiusura di bar e ristoranti per tutto il giorno, e non solo dopo le 18 (resterebbe concessa la consegna a domicilio), trasporto pubblico locale al 50%; didattica a distanza per le superiori, coprifuoco dalle 22 alle 5, chiusura di musei, mostre e sale giochi, e dei centri commerciali nei festivi e prefestivi.

Regioni zona gialla,  La zona gialla, la più “sicura”, al momento è la più estesa e riguarda le altre 12 Regioni e Province Autonome. Per le Regioni che si troveranno nella terza fascia sono previste le misure annunciate da Conte per l’intero territorio, ossia:
-centri commerciali chiusi nei fine settimana e nei giorni festivi
– coprifuoco dalle 22 alle 5 di mattina con possibilità di spostamenti solo per motivi di salute, lavoro o necessità
-didattica a distanza al 100% nelle scuole superiori
-traposto pubblico locale dimezzato (capienza massima al 50% per bus, tram, metro e treni regionali)
-musei e mostre chiusi, così come teatri e cinema.
Come si decidono zone rosse, arancioni e gialle? Per classificare il rischio sanitario sono individuati alcuni indicatori con valori di soglia e di allerta che devono essere monitorati a livello nazionale, regionale e locale ed è in base a questi dati che si decidono le misure da adottare. Non solo il numero di nuovi casi o l’indice Rt; tra i criteri che determinano l’ingresso o l’uscita di una regione dalla zona rossa, arancione o verde troviamo:
-capacità di monitoraggio (numero di casi sintomatici segnalati, ricoverati in ospedale e in terapia intensiva, casi nelle rsa);
-capacità di accertamento diagnostico, indagine e di gestione dei contatti
-trasmissione del virus e tenuta dei servizi sanitari (numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni; Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS, numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata Covid-19 per giorno, nuovi focolai di trasmissione, nuovi casi confermati per Regione non associati a catene di trasmissione note, tasso di occupazione dei posti letto totali in terapia intensiva per pazienti Covid-19 e tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti Covid-19).

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