Dal 2018 lunga collaborazione con diverse iniziative di solidarietà a sostegno delle popolazioni del Libano. Il Sindaco Pignata: «Tributo della comunità a uomini e donne di pace».
Per aver veicolato i sentimenti e il cuore della nostra comunità, in Libano, con opere di cooperazione civile e militare nell’ambito dell’Operazione Leonte XXV. Questo è quanto si legge nella motivazione con cui, stamattina, è stata conferita la cittadinanza onoraria di Oliveto Citra al Reggimento Cavalleggeri Guide (19°). A consegnare al Colonnello Luigi D'Altorio, comandante dell’unità di cavalleria di stanza a Salerno, la più alta onorificenza dell’Amministrazione, il Sindaco di Oliveto Citra, Mino Pignata, alla presenza, tra gli altri, dei Consiglieri e degli Assessori, del parroco Don Umberto D’Incecco, del già parroco Don Luigi Piccolo e del cappellano militare Don Claudio Mancuso.
«Un giorno che ci riempie di gioia», nel saluto di indirizzo del Colonnello D'Altorio che, nell’anno del centenario del Milite Ignoto e a ridosso delle commemorazioni per il combattimento di Pozzuolo del Friuli (1917), ha voluto rimarcare l’alto valore della memoria e del sacrificio per la Patria che contraddistingue il loro operato. «Una cerimonia molto importante per noi – ha dichiarato, invece, il Sindaco Pignata – più volte rimandata a causa del periodo terribile vissuto con il Covid-19, ma che rappresenta il giusto tributo della nostra comunità a uomini e donne di pace, che lavorano in silenzio, ogni giorno, per offrire un contributo fondamentale al nostro Paese».
L’atto di oggi rappresenta, dunque, solo una nuova pagina della collaborazione tra la nostra comunità e il Cavalleggeri Guide, iniziata già a partire dal 2018 attraverso diverse iniziative di solidarietà a sostegno delle popolazioni del Libano, dove il Reggimento si trovava in missione di peacekeeping in ambito ONU-Unifil. Eventi benefici, donazioni, raccolte straordinarie di vestiti e giocattoli, si sono poi susseguiti negli anni, animati dall’azione dell’allora parroco Don Luigi con il cappellano Don Claudio, missionario proprio nella “Terra dei Cedri”. Tanti piccoli atti di «Chiesa fuori la Chiesa, per l’umanità», come li ha definiti il Sindaco Pignata, per offrire un piccolo ma sostanziale contributo a un popolo in sofferenza del nostro Mar Mediterraneo.
Per aver veicolato i sentimenti e il cuore della nostra comunità, in Libano, con opere di cooperazione civile e militare nell’ambito dell’Operazione Leonte XXV. Questo è quanto si legge nella motivazione con cui, stamattina, è stata conferita la cittadinanza onoraria di Oliveto Citra al Reggimento Cavalleggeri Guide (19°). A consegnare al Colonnello Luigi D'Altorio, comandante dell’unità di cavalleria di stanza a Salerno, la più alta onorificenza dell’Amministrazione, il Sindaco di Oliveto Citra, Mino Pignata, alla presenza, tra gli altri, dei Consiglieri e degli Assessori, del parroco Don Umberto D’Incecco, del già parroco Don Luigi Piccolo e del cappellano militare Don Claudio Mancuso.
«Un giorno che ci riempie di gioia», nel saluto di indirizzo del Colonnello D'Altorio che, nell’anno del centenario del Milite Ignoto e a ridosso delle commemorazioni per il combattimento di Pozzuolo del Friuli (1917), ha voluto rimarcare l’alto valore della memoria e del sacrificio per la Patria che contraddistingue il loro operato. «Una cerimonia molto importante per noi – ha dichiarato, invece, il Sindaco Pignata – più volte rimandata a causa del periodo terribile vissuto con il Covid-19, ma che rappresenta il giusto tributo della nostra comunità a uomini e donne di pace, che lavorano in silenzio, ogni giorno, per offrire un contributo fondamentale al nostro Paese».
L’atto di oggi rappresenta, dunque, solo una nuova pagina della collaborazione tra la nostra comunità e il Cavalleggeri Guide, iniziata già a partire dal 2018 attraverso diverse iniziative di solidarietà a sostegno delle popolazioni del Libano, dove il Reggimento si trovava in missione di peacekeeping in ambito ONU-Unifil. Eventi benefici, donazioni, raccolte straordinarie di vestiti e giocattoli, si sono poi susseguiti negli anni, animati dall’azione dell’allora parroco Don Luigi con il cappellano Don Claudio, missionario proprio nella “Terra dei Cedri”. Tanti piccoli atti di «Chiesa fuori la Chiesa, per l’umanità», come li ha definiti il Sindaco Pignata, per offrire un piccolo ma sostanziale contributo a un popolo in sofferenza del nostro Mar Mediterraneo.